Note storiche
Per ragioni di Stato Ermengarda, figlia di Desiderio (re
dei Longobardi), viene ripudiata come sposa da Carlo Magno. Per vendicarsi,
Desiderio vuole fare incoronare i figli di Carlo Magno (avuti dal matrimonio
con Ermengarda) rifugiatisi presso di lui. Carlo Magno manda un ultimatum a
Desiderio, il quale rifiuta e gli dichiara guerra. Grazie al tradimento di duchi
longobardi l'esercito di Carlo Magno avanza verso Verona. Ermengarda,
che si era rifugiata presso la sorella Ansberga (Anselperga) nel monastero di San Salvatore a Brescia, viene a
conoscenza delle nuove nozze di Carlo Magno e, in preda al delirio, muore.
Sempre grazie all'aiuto di traditori, Carlo Magno riesce a conquistare Verona e
fa prigioniero Desiderio.
ERMENGARDA Testo e musica di S.Negroni
Ermengarda, amata figlia
Domani sposa a re Carlo sarai
dormi adesso così all’aurora
come una rosa ti desterai i
non temere nessuna ancella
avrà negli occhi la luce che hai tu
nel mio scrigno la tua chioma bella
non c’è tesoro a me caro di più
ti vestiranno gli abiti che
tua madre indossò
il giorno che al mio calice
le labbra sue posò
avanzerai fra i nobili
gli sguardi su di te
ti acclameranno i sudditi
l’amore del tuo re
già domani in quel di Francia
fra boschi e valli tu cavalcherai
il biondo ardore del re a caccia
da verdi alture ammirare saprai
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ma ti ritrovo pallida
che avanzi verso me
ti stringo fra le braccia mie
di padre e non di re
derisa da quei nobili
gli sguardi su di te
compianta dai tuoi sudditi
respinta dal tuo re
verranno giorni torbidi
il sangue scorrerà
finché giù nella polvere
re Carlo non cadrà
Ermengarda
povera figlia
ma quella luce adesso dov’è
sul cuscino la chioma sparsa
in me il dolore di padre e di re
il dolore più grande che c’è