LA MONDINA(mondariso)

 

I piedi a macerare nell’acqua gelida

con già in testa il Sudamerica,

ho salutato le altre donne

 e sono partita con il mio uomo.

 

Qui nella pampa d’Argentina

non ci sono risaie come in Lomellina,

sembra un gaucho il mio uomo,

parlo spagnolo con le altre donne.

 

Qui nella pampa sconfinata

di Donna Evita innamorata,

il mio cappello di paglia  l’ho con me

ma non ho più l’acqua sotto i piedi.

 

Mio marito è un gran signore

e del  signore sono la moglie,

ma quanta strada sotto i piedi,

a volte mi piace guardare indietro.

 

A quando ero mondina

e abitavo in cascina,

una stanza e cucina

 e il bagno era nell’orto.

 

Si andava in risaia

a piedi nudi,

i valzer sull’aia,

gli amori dei vent’anni.

 

Pina è andata in Sudamerica

io ho traslocato vicino alla Vernavola,

ho aperto con il mio uomo

un negozio vicino al Duomo.

 

Ma benedico la risaia,

anche il fango e i piedi nudi

il sudore degli uomini

e la fatica di noi donne.

 

L’acqua che scorre nei Navigli,

opera e ingegno dei nostri avi,

quella dei tempi passati;

come un altro cielo sotto i nostri piedi,

 

l’acqua dei fossi con pesci e rane

dove da bambini si faceva il bagno,

di sorgente in mezzo ai sassi.

Acqua dei fossi non farmi venire il gozzo

 

E’ arrivata una cartolina con la posta stamattina,

 e sul retro c’era scritto

“ ti ricordo con affetto

..... la tua cara amica Pina

emigrata in Argentina”.....

 

quando……..

 

Noi con il cappello di paglia       

in fila accovacciati

come girasoli

in mezzo ai prati